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Drupi – Vado via

Giampiero Anelli, dit Drupi, né le 10 août 1947 à Pavie, en Italie est un chanteur, auteur et compositeur italien. Il participe au Festival de Sanremo de 1973, avec Vado via d’Enrico Riccardi et Luigi Albertelli et arrive dernier.

Giampiero Anelli, said Drupi, born August 10, 1947 in Pavia, Italy is a singer, writer and Italian composer. He participated in the Sanremo Festival 1973 with Vado via Enrico Riccardi and Luigi Albertelli and arrives last.

Titre : Drupi - Vado via (ČST 1977)
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Channel : majasko
Publié le : 2009-05-20
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Tags: Drupi, Vado, Via, 1977
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2 Commentaires sur “Drupi – Vado via

  • This song was popular in England in 1973, at the time I was building a house with money provided by my mother in law. The house was designed to have a granny annex so that she might come and live with my wife and I.
    I was nearly at the completion stage when she was taken into hospital with what turned out to be terminal cancer. She knew she had cancer and for a long time had chosen not to tell us. We were a young family with two small children and I suppose she wanted to protect us from the grief.
    I had gone to visit her at the hospital and she broke the news to me that the surgeon had given her only six weeks to live. She asked me not to tell her daughter (my wife) until she returned home to die, she was living with us at the time. For nearly two weeks I had to keep the bad news and at the same time I had to go to the building site of the new house, designed for her to come and live with us and now not to be possible.
    I didn’t know the words to the song but the emotion contained in it pulled at my heart when I heard it played on the transistor radio I had on site.
    As a grown man I cried at the coming pain of losing her and the futility of what I was trying to achieve in the house I was building that she would never see completed and fifty years later I still cry when I hear it.

  • Questa canzone era popolare in Inghilterra nel 1973, quando stavo costruendo una casa con i soldi forniti da mia suocera. La casa era stata progettata per avere una dependance per la nonna, in modo che potesse venire a vivere con me e mia moglie.
    Ero quasi al termine dei lavori quando lei fu ricoverata in ospedale con un cancro che si rivelò terminale. Sapeva di avere il cancro e per molto tempo aveva scelto di non dircelo. Eravamo una famiglia giovane con due bambini piccoli e suppongo che volesse proteggerci dal dolore.
    Ero andata a trovarla in ospedale e mi aveva dato la notizia che il chirurgo le aveva dato solo sei settimane di vita. Mi chiese di non dirlo a sua figlia (mia moglie) finché non fosse tornata a casa per morire, visto che all’epoca viveva con noi. Per quasi due settimane ho dovuto mantenere la brutta notizia e allo stesso tempo sono dovuto andare al cantiere della nuova casa, progettata perché lei venisse a vivere con noi e ora non più possibile.
    Non conoscevo le parole della canzone, ma l’emozione in essa contenuta mi ha stretto il cuore quando l’ho sentita suonare alla radio a transistor che avevo in cantiere.
    Come un uomo adulto, piansi per il dolore imminente della sua perdita e per l’inutilità di ciò che stavo cercando di realizzare nella casa che stavo costruendo e che lei non avrebbe mai visto completata e, a distanza di cinquant’anni, piango ancora quando la sento.

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